Il 15 ottobre 2025 segna una data di svolta per gli incentivi dedicati all’imprenditorialità nel Mezzogiorno: la versione «storica» di Resto al Sud (istituita dal Decreto-Legge 20 giugno 2017, n. 91) è stata chiusa allo sportello ed è stata avviata la nuova misura Resto al Sud 2.0, disciplinata dall’art. 18 del Decreto-Legge 7 maggio 2024, n. 60 (cd. “Decreto Coesione”). Questa evoluzione non è un cambio di etichetta: introduce criteri, target e modalità operative pensati per rendere più incisivo il sostegno all’autoimprenditorialità giovanile nel Sud.
Di seguito una guida chiara e dettagliata sulle differenze principali, sugli scopi della nuova misura e sui vantaggi concreti per chi si appresta a presentare domanda.
1) Quadro normativo — dove trovare le regole
- Resto al Sud (orig.) è nato con il DL 20 giugno 2017, n. 91, convertito in legge (norma originaria e regolamento attuativo).
- Resto al Sud 2.0 è istituito dall’art. 18 del DL 7 maggio 2024, n. 60 (Decreto Coesione), che ne definisce finalità e linee guida e rimanda a provvedimenti attuativi e alla gestione tramite Invitalia.
- Per effetto della Circolare DPCoe n. 37/2025 (pubblicata sulla G.U. n. 228 del 01-10-2025) è stato disposto lo stop alle domande per la vecchia misura e la transizione allo sportello Resto al Sud 2.0.
2) A chi si rivolge (e come è cambiato il target)
- Vecchia misura: mirava ai giovani imprenditori del Mezzogiorno, con limiti di età e requisiti variabili in alcune versioni/edizioni.
- 2.0: target più definito e inclusivo: la misura è rivolta in particolare ai giovani tra i 18 e i 35 anni (non ancora compiuti), con attenzione a chi si trova in condizione di inoccupazione, inattività o fragilità occupazionale (es. beneficiari dei programmi GOL, working poor ecc.). La finalità è sostenere autoimpiego, libera professione e attività d’impresa nelle regioni del Mezzogiorno.
3) Tipologia e intensità delle agevolazioni
- Vecchia misura: mix di contributo a fondo perduto e finanziamenti agevolati, con percentuali e massimali fissati dal regolamento attuativo (es. importi fino a determinati massimali di investimento).
- 2.0: è stata strutturata per offrire forme di fondo perduto e voucher calibrati su spese ammissibili (investimenti in attività, beni strumentali, servizi specialistici). Sul sito Invitalia sono pubblicate le schede tecniche, la modulistica e la dotazione complessiva indicata per la misura. (Invitalia segnala la dotazione finanziaria e le modalità operative del bando).
Da notare che percentuali e i massimali esatti (es. coperture in % degli investimenti, limiti per tipologia di spesa) sono stabiliti nei documenti attuativi e nella modulistica disponibile su Invitalia: prima di presentare domanda è necessario consultare la sezione «Normativa» e la «Modulistica» di Invitalia.
4) Modalità di accesso e tempistiche operative
- Chiusura sportello vecchio regime: a partire dalle ore 24:00 del 14 ottobre 2025 non è più possibile presentare nuove domande per il vecchio regime (Circolare DPCoe n. 37/2025).
- Apertura 2.0: lo sportello per Resto al Sud 2.0 è stato reso operativo il 15 ottobre 2025 su piattaforma Invitalia (con autenticazione SPID/CIE/CNS e procedure digitali). Invitalia fornisce linee guida, FAQ e modulo elettronico per la presentazione.
La procedura centralizzata e digitale tramite Invitalia semplifica l’inoltro e il monitoraggio delle istanze (ma richiede attenzione alla documentazione digitale e al rispetto dei requisiti formali).
5) Finalità e impatto atteso — perché la 2.0 è pensata meglio
Il legislatore, con il Decreto Coesione, ha voluto aggiornare lo strumento non soltanto per modernizzare le procedure, ma per:
- orientare le risorse verso giovani in condizione di fragilità occupazionale e agevolare il reinserimento lavorativo;
- aumentare l’efficacia degli interventi di coesione territoriale collegandoli alle priorità del periodo 2021-2027;
- razionalizzare e rendere più trasparente la gestione tramite Invitalia, con modulistica dettagliata e controllo centralizzato.
6) Vantaggi concreti per i potenziali beneficiari
- Maggiore chiarezza sul target: chi rientra nei requisiti (18–35, condizione di vulnerabilità) ha un canale dedicato e normative aggiornate.
- Gestione digitale e supporto Invitalia: modulistica, FAQ e canali di assistenza disponibili su piattaforma riducono gli errori di compilazione e accelerano le istruttorie.
- Allineamento con politiche di coesione: il programma si integra con altri strumenti nazionali (es. misure di autoimpiego) per offrire percorsi più completi di accompagnamento.
7) Consigli pratici (per chi fa consulenza o presenta domanda)
- Leggi il testo normativo e la modulistica ufficiale prima di procedere (DL n. 60/2024 art. 18 + documenti Invitalia).
- Prepara la documentazione digitale (piano d’impresa, preventivi, documenti anagrafici, eventuali attestazioni di stato di disoccupazione o partecipazione a programmi GOL).
- Verifica i vincoli di settore: alcune attività (es. agricoltura, pesca) possono essere escluse o disciplinate diversamente — consultare la scheda Invitalia.
- Usa supporto qualificato: per evitare errori formali che precludono l’accesso al finanziamento, il ricorso a un consulente di finanza agevolata o a un ente accreditato può fare la differenza.
8) Dove consultare le fonti ufficiali (link utili)
- Testo originario e coordinato del DL 20 giugno 2017, n. 91 (Resto al Sud).
- DL 7 maggio 2024, n. 60 (Decreto Coesione) — in particolare art. 18 su Resto al Sud 2.0.
- Invitalia — sezione Resto al Sud 2.0 (schede, modulistica, FAQ, presentazione domanda).
- Circolare DPCoe n. 37/2025 (chiusura sportello Resto al Sud e passaggio alla 2.0).
Resto al Sud 2.0 non è un semplice “restyling”: è un tentativo legislativo e operativo di rendere lo strumento più mirato, digitale e coerente con le politiche di coesione. Per un giovane che vuole avviare un’attività nel Mezzogiorno la novità significa opportunità — ma anche responsabilità: la documentazione e la pianificazione del progetto devono essere curate fin dall’inizio.
Dott.ssa Elisa Lo Iacono per COFIM BUSINESS SOLIUTIONS
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